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Come trovare lavoro?
Guida Veloce per lavorare in Svizzera: consigli pratici, informazioni utili, come trovare lavoro e candidarsi.
VIVERE E LAVORARE
La Svizzera è uno Stato federale composto da 26 cantoni, ossia Stati federali, ufficialmente definita come Confederazione Svizzera.
La capitale Berna, ma non è certo l’unica città in cui può essere interessante trovare lavoro. Tra le principali e più importanti città svizzere troviamo Zurigo, Ginevra, Basilea, Losanna, Lucerna, San Gallo, Bienne, Berna e la più vicina a noi Sion ,un comune svizzero del Canton Vallese.
La valuta è il Franco svizzero
Quali lingue si parlano?
La Svizzera è suddivisa in tre regioni linguistiche e culturali: tedesca, francese, italiana, a cui vanno aggiunte le valli del Canton Grigioni, in cui si parla il Romancio. Il Tedesco, il Francese e l’Italiano sono lingue ufficiali e nazionali. Alla diversità linguistica si aggiunge quella religiosa con i cantoni protestanti e i cantoni cattolici.
Qual è la città italiana più vicina alla Svizzera?
Tra le città italiane più vicine al confine svizzero ci sono Como, Sondrio, Verbania, Varese, Merano (Bolzano) e Aosta. In particolare, Como e Varese sono particolarmente vicine ad alcune delle principali città della Svizzera italiana, cioè Lugano e Bellinzona.
La Svizzera è uno dei Paesi economicamente più prosperi al mondo. Secondo i dati riportati dal Fondo Monetario Internazionale (International Monetary Fund – IMF), infatti, il reddito pro-capite medio svizzero si aggira attorno a 85 mila CHF e la Svizzera risulta uno dei Paesi più ricchi d’Europa, con un potere d’acquisto fra i più alti al mondo.
La Svizzera offre un livello di benessere economico con pochi eguali in Europa. Stando al Global Wealth Report 2022, ossia il rapporto sulla ricchezza globale delle famiglie elaborato dal Credit Suisse Research Institute, la ricchezza media per adulto nella Confederazione Elvetica si aggira attorno a 696.600 dollari (circa 637 mila euro), con una crescita notevole rispetto ai 564.650 dollari dell’anno precedente.
La disoccupazione in Svizzera è tra le più basse d’Europa (2% a novembre 2022), mentre l’occupazione è in crescita costante. Il successo non arriva solo dalle banche svizzere o dall’industria del cioccolato. L’occupazione è in crescita sia nel settore secondario (industria e costruzioni) che nel settore terziario (servizi).
La Svizzera è un Paese competitivo anche per chi desidera creare una impresa. Aprire una società in Svizzera, infatti, può essere vantaggioso dato che le tasse sui redditi sono notevolmente inferiori rispetto a quelle italiane.
Vediamo qualche esempio di calcolo. Un operatore socio sanitario – OSS che lavora in Canton Ticino e ha un’età di 35 anni guadagna, in media, 5.480 CHF (circa 5.575 euro). Un insegnante in Svizzera guadagna, se ha un’età di 30 anni e 5 anni di anzianità di servizio, un salario medio mensile che va da 5.550 franchi svizzeri (circa 5.645 euro), se lavora nel Canton Ticino, a 7.150 franchi (circa 7.273 euro), se lavora a Zurigo. Ma gli insegnanti sono una classe privilegiata nella Repubblica Elvetica? Non proprio. In Svizzera, i salari sono semplicemente tra i più alti del mondo.
Tornando all’area del Ticino, per fare ancora qualche esempio, e considerando un’età di 40 anni e 5 anni di anzianità, un autista guadagna, in media, 4.620 CHF (circa 4.699 euro), un medico generico può percepire uno stipendio mensile medio pari a 7.040 franchi svizzeri (circa 7.161 euro), mentre un addetto alle pulizie senza alcuna qualifica, con 30 anni di età e 5 anni di servizio, può guadagnare un salario medio pari a 3.450 franchi svizzeri (3.510 euro), e un operaio metalmeccanico di 40 anni, con 10 anni di servizio, può ricevere mensilmente 5.390 franchi svizzeri (circa 5.483 euro).
Alcuni cantoni hanno introdotto il salario minimo in Svizzera. Si tratta, nello specifico, dei Cantoni di Neuchatel, Giura, Ginevra, Ticino e Basilea Città. Qui vigono, infatti, salari minimi legali stabiliti da specifiche normative cantonali. La paga minima obbligatoria media va dai circa 20 franchi all’ora del Cantone Giura ai circa 23 franchi del Canton Ginevra, dove la retribuzione minima non può essere inferiore, per una settimana lavorativa di 41 ore, a circa 3500 euro.
Vivere in Svizzera può presentare dei problemi. Innanzitutto, il costo della vita è molto alto, tra i più elevati in Europa. Il prezzo degli alloggi è così elevato che la maggior parte delle persone che giungono in Svizzera in cerca di lavoro non può permettersi di acquistare una casa e molti ricorrono quindi all’affitto. Tuttavia anche i canoni di locazione sono relativamente elevati.
A titolo indicativo, in base ai dati pubblicati dal BSF, il prezzo medio nazionale dell’affitto di un’abitazione si aggira attorno a 1.393 franchi svizzeri (dati 2021), ovvero circa 1.417 euro. Ma questa è la media nazionale, ciò vuol dire che nei pressi delle città queste cifre potrebbero essere molto più elevate. Una soluzione vantaggiosa è lavorare in Svizzera ma risiedere in Italia, rientrando nella categoria dei frontalieri. Questo è fattibile se si vive vicino ai confini, ad esempio Varese, Como, Sondrio, Verbania Cusio Ossola.
Serve un permesso per lavorare in Svizzera? Come per gli altri cittadini dell’UE-27 (ossia di tutti gli Stati membri dell’UE ad eccezione della Croazia), la necessità di ottenere un permesso per il lavoro in Svizzera dipende dalla durata dell’attività lucrativa (l’incarico lavorativo). Nello specifico se quest’ultima è inferiore o superiore ad un trimestre.
LAVORO NON SUPERIORE A 3 MESI
Nel caso di un impiego di durata non superiore a 90 giorni, ossia 3 mesi, per anno civile, i cittadini dell’UE-27, che comprende gli Italiani, non sono obbligati ad avere il permesso. Tuttavia sono tenuti a notificare questa attività, attraverso un’apposita Procedura online, che deve essere effettuata prima dell’inizio dell’attività lavorativa.
Possono usufruire di questa condizione le seguenti categorie di lavoratori:
LAVORO SUPERIORE A 3 MESI
Nel caso di un’assunzione per un periodo superiore a 3 mesi/90 giorni, invece, è obbligatorio possedere il permesso di soggiorno. Il rilascio dei permessi è affidato ai cantoni, ossia gli Stati federali che compongono la Confederazione Svizzera. Il nullaosta ha una durata variabile in base alla durata dell’attività lavorativa, ed è distinto in:
Come richiedere il permesso?
Il lavoratore deve recarsi presso il Comune di residenza e deve notificare il proprio arrivo in Svizzera facendo richiesta del permesso di soggiorno o del permesso di dimora. La richiesta deve essere fatta entro 14 giorni dall’arrivo in Svizzera e prima dell’assunzione d’impiego. I documenti che bisogna consegnare sono: carta d’identità o passaporto in corso di validità e certificato di assunzione o il contratto di lavoro che indichi la durata dell’impiego e il tasso d’occupazione.
Quanto durano i permessi?
Il permesso L UE/AELS resta valido per il periodo del contratto di lavoro, mentre quello B UE/AELS ha una validità di 5 anni. Si possono rinnovare? Il permesso B può essere rinnovato, facendo apposita richiesta, a partire da 3 mesi ed entro 2 settimane dalla sua scadenza. Per rinnovarlo occorre recarsi presso il Comune di residenza, portando con sé la carta di soggiorno e un passaporto valido.
Gli stranieri hanno la possibilità di lavorare in Svizzera anche senza risiedere in territorio svizzero, nella condizione di lavoratore frontaliere.
Sono considerati frontalieri, ad esempio, i cittadini italiani che risiedono vicino al confine svizzero e che si recano in Svizzera per lavoro, rientrando al proprio domicilio in territorio italiano a fine giornata o almeno una volta a settimana. Dunque è possibile lavorare in Svizzera e vivere in Italia.
L’Italia ha siglato un nuovo accordo con la Confederazione Svizzera, che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2024, per ridefinire l’imposizione fiscale sui lavoratori frontalieri.
Il documento dà una nuova definizione dei lavoratori frontalieri, in base alla quale è considerato frontaliere il lavoratore che risiede entro 20 Km dalla frontiera con la Svizzera e, in linea di massima, rientra ogni giorno la proprio domicilio. Per i frontalieri la tassazione sarà suddivisa in parte in Svizzera e in parte in Italia.
In particolare l’accordo prevede che i frontalieri italiani assunti dal 1° luglio 2023 saranno tassati per l’80% in Svizzera e per il 20% in Italia. L’accordo è stato ratificato da parte del Parlamento italiano e di quello svizzero.
I cittadini italiani, come tutti quelli dell’UE-27, che desiderano avviare un’attività di lavoro autonomo in Svizzera, devono richiedere il permesso di dimora (B UE/AELS), che è valido per un quinquennio.
Una volta arrivati in territorio svizzero e prima di avviare l’impresa devono notificare, entro 14 giorni, la propria presenza al Comune in cui risiedono o all’autorità cantonale preposta al mercato del lavoro o competente in materia di migrazione.
Quindi devono richiedere il permesso di soggiorno per l’esercizio di un’attività lucrativa indipendente, presentando la carta d’identità o il passaporto, e i documenti che attestano l’adempimento delle formalità iniziali necessarie per esercitare un’attività autonoma (capitale iniziale, eventuale iscrizione nel registro di commercio e simili).
Ad un paso dal lavoro dei tuoi sogni! Benvenuti in Svizzera!